Depressione post ferie

Tutti ricorderete la drammatica pubblicità di una nota compagnia navale da crociera, i cui partecipanti, rientrando dalla vacanza, versavano in condizioni d’umore terribili a causa proprio del rientro alla routine quotidiana. Da allora, quell’esempio è diventato emblematico per chiunque viva lo stato di sofferenza da fine delle vacanze: gli orari stretti, le ore chiusi in ufficio, le montagne di carte e le innumerevoli e-mail che si sono depositate sulla nostra casella di posta riescono facilmente a buttare giù il morale già dal primo giorno di ritorno all’attività lavorativa. Tanto da far dire: “Mi sento depresso”. E’ davvero così? E’ possibile identificare una tipologia di depressione correlata alla fine del periodo di vacanza? Ne abbiamo parlato con la dottoressa Valentina Ventrella, psicologa specializzata in psicoterapia comportamentale abilitata all’albo degli psicologi di Palermo.

“Quando si parla di depressione post ferie – spiega la dottoressa – è bene precisare subito che non si tratta di una patologia vera e propria, bensì di quello stato transitorio che possiamo definire come stress da post-vacanze. Con questa definizione, recentemente coniata, si identifica quello stato di malessere manifestato da alcuni individui quando termina il periodo delle ferie. E’ determinato dal graduale ritorno alla normalità, che a volte stanca, spaventa o deprime. Tale stato è ben diverso dalla depressione, che invece è un disturbo clinico riconosciuto dalla comunità scientifica e che l’Organizzazione Mondiale della Sanità mette al quarto posto in ordine di importanza per le sofferenze e il grado di disabilità che provoca”.


“Le cause dello stress da post vacanze – continua la dottoressa – sono attribuibili al ritorno alla routine, e con essa a tutto quello che è rimasto in sospeso o irrisolto. Tutto quello che è rientrato nel ‘ci penso dopo le ferie’, e che contavamo di risolvere al ritorno dalle stesse, spesso ci pesa poi più del dovuto. Procrastinare gli impegni e la risoluzione dei problemi non è altro che lasciarli tutti in sospeso e fuggire via, che non è sempre utile e anzi può peggiorare la situazione. Tale stato è più alto in coloro che hanno aspettative più alte sulle vacanze e contano di risolvere in quel breve periodo gran parte dei loro problemi. Quando, però, tale aspettativa viene disillusa, si crea un profondo stato di delusione”.

L’insoddisfazione e la tristezza, quindi, prendono piede in questo frangente: quando si inizia a ripensare che il tempo e il denaro spesi per le vacanze non sono serviti a ‘cancellare’ del tutto i problemi che ci si è lasciati alle spalle. Questo stato d’animo si somma allo stress che si manifesta quotidianamente: “La routine, il vivere in città fra inquinamento, smog e lunghe code aumentano il malessere. Tutto ciò contribuisce a rendere vulnerabili, quindi a sperimentare lo stress post-vacanze, i cui sintomi più comuni sono stanchezza, irritabilità, stati d’ira e di nervosismo acuti e spesso immotivati, disturbi del sonno”.

Tutto sommato, non è uno stato preoccupante. Così, infatti, ci ha assicurato la dottoressa Ventrella, circa le possibili implicazioni dello stress: “Si tratta di una condizione transitoria che rientra in pochi giorni, massimo due settimane. Non si consigliano farmaci o trattamenti psicoterapici. Se poi le vacanze sono state vissute all’insegna degli eccessi e dello scarso riposo, il riprendere i ritmi di sempre potrà essere solo che d’aiuto, attraverso un riadattamento graduale. C’è un tempo per tutto, e ogni tempo va affrontato con curiosità, impegno e dedizione, anche e soprattutto al lavoro”.

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